Democrazia come tecnologia sociale
DOI:
https://doi.org/10.12957/rqi.2023.77848Palavras-chave:
Democrazia digitale, Cittadinanza digitale, e-voting, Stato digitale, Intelligenza artificialeResumo
Attualmente, la semantica che definisce la partecipazione democratica si è orientata verso l’osservazione del rapporto tra Stato e democrazia transitando attraverso la considerazione secondo la quale la società contemporanea è individuata come società delle tecnologie della informazione e della comunicazione mentre un processo di “virtualizzazione tecnologica” delle democrazie sembra offrire grandi possibilità di inclusione ma presenta altrettanti rischi di esclusione. Lo stato moderno si trasforma ed emerge una forma di Stato digitale all’interno del quale “democrazia”, “cittadinanza” e “identità” si declinano sul versante digitale. Tutto ciò produce un impatto radicale sul diritto, sull’organizzazione dello Stato e sui diritti democratici dei cittadini tendenti ad essere individuati attraverso identità digitali, residenti presso domicili digitali per poter accedere ai servizi digitali attraverso piattaforme abilitanti. Si afferma, in questo modo la “Carta della cittadinanza digitale” e si stabilisce il diritto all’uso delle tecnologie da parte dei cittadini e il parallelo obbligo per la Pubblica amministrazione di garantire l’esercizio di questo diritto. Il veloce affermarsi di intelligenze artificiali mette in discussione e sovverte la tradizionale fiducia verso le tecnologie mentre ancora non è chiaro chi debba controllare le tecnologie alla base delle intelligenze artificiali che tendono sempre più a diventare autonome.
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